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Lui & Lei

Inferno e Paradiso


di iltiralatte
30.10.2023    |    1.494    |    0 7.1
"Inoltre ci sono svariati tipi di Inferni e di Paradisi..."
Come tutte la mie storie pure questa è frutto esclusivo della mia fantasia. Vi tranquillizzo, non sono impazzito.

Sono sempre stato un ragazzino vivace.
A 10 anni giocavo con la palla, ma sarebbe stata una delle ultime volte.
A 14 anni già giocavo con le palle.
Mi piaceva sentirle sbattere sotto di me, Piacere che si ampliò quando, abbandonata Federica, passai alle femmine vere.
A 20 anni ero un vero puttaniere, solo che io non andavo a puttane. Da vero tombeur de femmes riuscivo a portare nel mio letto tutte quelle che mi capitavano a tiro, verginelle, fidanzate o sposate che fossero.
Credo due o tre di averle pure ingravidate prima di renderle al legittimo consorte che ora cresce, certo ignaro ma con tanto amore, i bastardi che la “fedele” mogliettina gli ha dato.
Con la religione ho sempre avuto un rapporto di mutua sopportazione: lasciavo ai preti le loro litanie e le loro superstizioni e loro lasciavano a me inseminare le loro fedeli in pace.
Sono sempre stato fortunato, questo lo ammetto. Nessun marito mi ha mai sospettato o, se lo ha fatto, mai me lo ha fatto capire.
Come ho detto prima ho sempre lasciato i preti nel loro brodo, quindi non avevo nessuno con cui parlare dei miei dubbi.
“Cosa sarà di me dopo la morte?”
“Mi dissolverò nel nulla o dovrò essere assegnato ad uno dei tre regni? (Inferno, Purgatorio, Paradiso?)
Man mano che invecchiavo queste domande si facevano sempre più impellenti: stavo forse ritrovando lentamente la fede.
In cuor mio pregavo “Oh Signore, credo di non essere particolarmente cattivo. In tutta la mia vita ho solo amato! Donne d’accordo, ma sempre di Amore si tratta anche se dispensato tramite le scopate. Ti prego: dammi un segno. Fammi capire la differenze tra Inferno e Paradiso perché io possa eventualmente modificare i miei comportamenti.”
Non voglio essere preso per pazzo, ma Dio mi rispose.
Un notte on cui, conscio dei miei 80 anni. Avevo deciso per una volta di non andare a troie accomodandomi su una sedia posta sul mio terrazzo, vidi una stella.
Nel cielo sgombro di nubi essa prese, improvvisamente, brillare più intensamente.
“Una supernova?” Mi domandai. “Che fortuna averne vista una nella mia vita!”
Incantato rimasi a guardarla.
Ad ogni istante le luce pareva aumentare e la stella ingrandirsi.
Cominciavo ad inquietarmi quando mi parve di notare, in tutto quel fulgore, una forma umana.
Pur continuando a non capire cosa stesse accadendo, mi tranquillizzai leggermente.
Il bagliore aumentava ogni istante di più ma al suo interno ora la figura umana si distingueva nettamente.
“Che diavoleria è mai questa?” Mi domandavo “Un uomo luminoso che vola. Chissà dove starà andando?”
Ebbi presto la risposta: lui atterrò proprio davanti a me.”
-Ch chi sei?
Domandai con voce un po’tremante.
-Un Angelo
Mi rispose quello.
-Co cosa vuoi?
-Se sei venuto a portarmi via?
-Si! -Mi rispose - Ma resta tranquillo, io non sono l’Angelo della Morte.
.E allora che vuoi da me?
-Una volta ogni mille anni Dio ha disposto che un mortale veda esaudito il suo desiderio. Questa volta è toccato a te.
-A me? Ma io non ho mai espresso desideri, vivo modestamente del mio e non voglio di più. Il mio unico hobby sono le donne e nonostante l’età riesco ancora a soddisfarlo anche se ho dovuto rinunciare alla carne fresca.
-Osi forse affermare che Dio sbaglia?
-Oh no, certo è la mia memoria che è fallace.
-Non volevi forse sapere cosa accade dopo la morte e quale differenza ci sia tra Inferno e Paradiso?
-Si, quello si. E tu sei qui per parlarmene?
-Posso e debbo fare di meglio. Ti mostrerò Inferno e Paradiso. Ti basta?
-Ora che ci penso, ho saputo che già una volta un certo Alighieri ha compiuto un simile viaggio nei tre regni. Eri tu con lui? Allora sei Virgilio?
-Quello ha ritenuto di darmi un nome, e da allora il mio nome è quello, ma noi entità superiori non abbiamo bisogno di nomi. Il Virgilio originale fa parte del limbo dei non battezzati, quindi non poteva in nessun modo traversare o conoscere i tre Regni, capisci? Per fortuna noi non abbiamo neppure una forma fisica ben definita per cui ho potuto farmi passare, dopo Virgilio per Beatrice.
-Con tutta la bigotteria di allora, dove credi sarebbe stato possibile trovare Beatrice? Non certo in Paradiso. Lei che è stata condannata all’Inferno delle infedeli con suo marito che le fa la guardia dall’Inferno dai Cornuti si accerta che la sua punizione venga correttamente applicata.
-La cosa strana è che Beatrice ora è avvolta in un eterno turbine di vento, mentre Simone dei Bardi è condannato a vederla scopare in eterno con partenrs sempre diversi.
-Qualche cosa non quadra vero! Ma cosi si “vuole ove si puote ciò che si vuole”.
-Allora farai attraversare anche a me la tempesta infernale? Mi spingerai in una melma disgustosa mentre dal cielo non saprò cosa mi viene in testa? Farai spingere anche a me enormi masso che raggiunto il culmine ricadono lungo la china? Oppure mi obbligherai alle sabbie ardenti che puniscono i sodomiti? Una volta ho voluto tentare questa esperienza ma la ho immediatamente disconosciuta.
-Tranquillizzati, ognuno può sbagliare ed un buon Padre perdona sempre il figlio pentito. Inoltre ci sono svariati tipi di Inferni e di Paradisi. Ed essi sono adatti ai vizi ed alle virtù di ognuno di voi umani. Sapendo chi sei io posso solo anticiparti però che tu sei destinato all’Inferno o al Paradiso degli eccedenti in amore. Credimi, non è proprio normale che ad ottant’anni si vada ancora a donne.
-Mi intimorisci un po’ ma sono un tipo abbastanza coraggioso.
Mi alzai in piedi:
-Sono pronto. Dove andiamo?
L’Angelo si frugò un po’ nel giustacuore e ne trasse una benda con cui mi coprì gli occhi.
-Devo prepararti per il viaggio e coprirti gli occhi altrimenti la mia luce ti accecherebbe,per sempre.
Verificato che non potevo vedere mi abbracciò e partimmo.
Mi sembrava di fluttuare, non avvertivo nulla attorno a me. Il mondo fisico era sparito.
Improvvisamente posai i piedi al suolo. I sensi erano tornati da me.
L’Angelo mi tolse la benda ed io realizzai di essere in un’ampia anticamera oltre cui si notava una immensa camera ricolma di letti matrimoniali a due piazze.
Un grande tendone celava l’ingresso di una seconda camera, probabilmente grande quanto quella che cedevo, dietro di lei.
-Ecco, questo è l’Inferno degli amanti. Qui vengono puniti i tradimenti più gravi, tutte le passione e le gelosie che, durante la ta vita qui ti hanno istradato.
Lo guardai con aria interrogativa: non vedevo ne fuoco ne fiamme, Cosa diavolo ci avevano raccontato per anni i preti?
Semplicemente nella immensa camera piena di letti a due piazze vedevo figure aggirarsi, leggere corna ma nessun forcone o coda appuntita: erano i diavoli, Comprendendolo rabbrividii.
Qualche uomo apparve in anticamera: dapprima due o tre sporadici, poi centinaia, infine migliaia. L’anticamera era colma di dannati tanto che io faticavo a muovermi persino per respirare.
Apparve un diavolo sogghignante:
-Anime dannate qui siete all’Inferno. Non crediate che qui tutto sia male. Ora abbasserò la tenda e, oltre essa troverete un mucchio di dannate di numero pari a voi. Sceglietevene una e portatevela nell’altra sala.
-Prendete un letto e datevi da fare tranquillamente. Questa è la vostra condanna: dato che tanto vi è piaciuto in vita dovrete sempre scopare da qui all’Eternità.
-Siete e sarete sempre completamente liberi di chiavare chi volete come volete. Le donne saranno sempre a vostra disposizione con l’obbligo di soddisfare ogni vostro desiderio
Il Diavolo tirò la tenda ed apparve un enorme stuolo di donne bellissime.
-Scegliete chi volete e se prima o poi vorrete cambiare non datevi pesi: potete farlo liberamente riconducendo in questa stanza la vostra donna e scegliendone un’altra. Come vedete l’Inferno non è poi quel male assoluto che si sussurra: qui siete liberi: assolutamente liberi di compiere atti che a voi sono sempre piaciuti per l’eternità e sarete tanto liberi che, se la donna che il vostro vicino sta chiavando vi piace, potrete sottrargliela, convincendo lui, magari, con un paio di pugni ben assestati.

-Questo è certo il posto che sceglierò dopo la mia morte.
Pensavo sfregandomi le mani.
I primi fortunati avevano scelto la loro donna e già stavano scopando: una sveltina tanto per gradire.
-Ma quella è mia moglie.
Si udì gridato da uno.
Un altro, terminata la sveltina, aggredì i suoi vicini, pretendendo di ciulare lui le loro donne.
La rissa scoppiò generale; tutti attaccavano e picchiavano tutti.
Mentalmente feci marcia indietro: nessuno aveva veramente goduto la sua scopata.
In compenso tutti avevano rimediato ferite gravi da curare l’ospedale.
Infine due statue si animarono e cominciarono a picchiare chiunque senza distinzioni imponendo la calma con la forza ed ulteriori ossa rotte.
-Ecco l’Inferno. Ora gli infermi saranno curati e medicati ma, appena guariti, dovranno tornare qui in eterno.
-Portami via per favore,ho capito che questo posto non fa per me.
L’angelo mi mostra la benda e nuovamente me la applica.
Nuovamente perdo contatto coi miei sensi e ancora una volta avverto di nuovo il pavimento sotto i miei piedi.
-Ecco, questo è il Paradiso.
Mi toglie la benda
Io mi guardo attorno e non capisco.
La stanza di attesa è la stessa ed identiche sono le persone già in attesa.
Appare un angelo che fa lo stesso discorso del demonio
Si apre la tenda: identiche le donne.
I beati effettuano la loro scelte tranquillamente ma, prima si recarsi nella seconda camera, attendono la coppia loro successiva. Ci stringono amicizia e probabilmente con loro prendono accordi.
Si recano quindi nella sala–copule, scelgono due letti vicini e li spingono ulteriormente fino a formare un unico letto a 4 piazze.
Mentre una coppia chiava l’altra fa da guardia, attenta a che nessuno disturbi i due copulanti venendo poi ricambiati quando la prima coppia, facendo così riposare gli organi sessuali, prende il loro posto alla guardia.
Ogni tanto un dannato vagabondo tenta di avvicinarsi a quel letto ma viene prontamente respinto dalla coppia custode, per cui se ne torna all’Inferno.
Le statue di guardia sono piene di muffa. Non sono realmente necessarie.
Ora l’Angelo mi benda nuovamente ed un istante dopo sono sulla mia terrazza
L’Angelo mi ha mostrato la differenza tra Inferno e Parafiso ed io ho compreso la lezione.
Mentre saluto l’Angelo che si allontana ho un’ulteriore sorpresa.
Mi giro nel letto e scopro che è stato tutto un sogno.
Sono rimasto con le mie domande senza risposta, ma forse ho imparato qualche cosa,
E VOI?

Fine

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